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Horror Punk Italia

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Horror Punk Italia Presents: Screams From The Grave!

Tracklist
01. Mange's Dogs - Squaraus Song - http://www.myspace.com/mangesdogs 02. Coffinshop - Psychoman - http://www.myspace.com/coffinshopband 03. Splatters - Killerclown - http://www.myspace.com/coffinshopband 04. Reanimators - Candlemass Of Reality - http://www.myspace.com/reanimatorsband 05. Rat Mousquè - Psychotic Noises - http://www.myspace.com/ratmousque 06. Dirty Danzig - Voodoo Death (exclusive prewiev from the demo out on October 2011) - http://www.myspace.com/dirty_danzig 07. The Hewitts - I Don't Wanna Kill Your Baby - http://www.myspace.com/thehewittsbandvr 08 - Living Dead Army - Zombieland - http://www.myspace.com/thelivingdeadarmy

lunedì 22 aprile 2013

[RECENSIONE] Attack of the 50 foot woman by Eeriette Creeps


La tranquillità di una provincia californiana degli anni ‘50 sta per essere sconvolta dall’arrivo di un gigantesco velivolo a forma di sfera luminosa proveniente dall’ultraspazio. Una ricca ereditiera, depressa, frustrata e alcolizzata, per poco non viene investita dalla navicella, che atterra bruscamente sull’asfalto, mentre l’oscurità ricopre ogni cosa. Cominciano così le improbabili disavventure di Nancy Archer, che, terrorizzata (ma in un certo qual modo anche attratta) viene avvicinata dalla gigantesca creatura che abitava la navetta. La donna, sconvolta, ritorna verso la cittadina, e trafelata cerca di spiegare allo sceriffo e al suo vice l’assurdo incontro-scontro da lei subito. Costoro l’accompagnano ancora al luogo dell’aggressione, ma guarda caso, chissà come mai, non c’è più niente, nemmeno un pezzo di lamiera o un segno di frenata..Nessuno le crede: veniamo a sapere, infatti, che Nancy ha fama d’alzar spesso il gomito, specie da quando è in crisi col marito, Harry, un cacciatore di dote che l’ha impalmata principalmente per il suo conto in banca. L’uomo infatti si sta dando alla pazza gioia con Honey, una biondina tutto pepe senza scrupoli, che non vede l’ora di “fare le scarpe” all’attuale consorte del suo amante per potersi appropriare dei suoi beni, in particolare di un gigantesco diamante che Nancy indossa abitualmente. Il vicesceriffo lo richiama annunciandogli che la moglie è di nuovo ubriaca, e l’uomo, scocciato, ritorna a casa, dove ha un confronto piuttosto cinico con la consorte. Si capiscono chiaramente le dinamiche della coppia: lei, per quanto bella e intelligente, è insicura e fragile, e purtroppo come ogni donna che si rispetti si è innamorata di una canaglia, e ne è consapevole. L’uomo infatti in passato ha persino cercato di rinchiuderla in un sanatorio, dalla quale la donna è uscita ancora più debilitata. Lui non nasconde nemmeno le sue scappatelle, e dopo averle dato dei calmanti la porta a letto, e ritorna beatamente senza rimorsi dalla sua amante, che gli mette la pulce nell’orecchio: far fuori definitivamente Nancy. La moglie, intanto, è ossessionata dall’incontro con l’essere alieno, e più di tutto è frustrata dal fatto di non essere creduta. Cerca così in tutti i modi di convincere il marito e gli altri che quello a cui ha assistito è tutto reale. Da in escandescenze, e alla fine, dopo lunghe trattative, lo convince ad accompagnarla nella perlustrazione delle zone limitrofe alla ricerca dell’ufo. Passano le ore, ma nulla di fatto: i due viaggiano con la loro bella decappottabile nell’austero e polveroso paesaggio californiano (che si manifesta in tutto il suo aspetto solitario e selvaggio). Calate le tenebre, quando ormai l’orgoglio cocciuto della donna sta per cedere, i due avvistano la sfera luminosa e il suo partecipante, visibilmente attratto dalla donna. Gli scaricano addosso il caricatore, ma inutilmente. L’essere afferra Nancy, trascinandola con sé. Harry, da bravo codardo, scappa a gambe levate con l’auto, abbandonandola al suo destino: ha capito infatti di poter prendere due piccioni con una fava, togliendosi davanti la donna. Torna così a casa, ma il domestico, fedele servitore dell’ereditiera, lo accusa di aver ucciso Nancy e tra i due c’è una colluttazione. Harry scappa da Honey, invitandola a fare le valigie. Non fanno in tempo a tagliare la corda, fortunatamente: il domestico avvisa infatti lo sceriffo che li becca in flagrante nello squallido alberghetto dove dimora la sciacquetta. Nonostante questo, al marito infedele va di lusso: la moglie viene ritrovata priva di conoscenza, ma viva, vicino a casa sua, sul tetto di un magazzino. Le accuse vengono prosciolte e l’uomo ritorna a divertirsi con Honey, anche se sorvegliato dallo sceriffo. Quest’ultimo trova impronte giganti che lo conducono fino alla navicella, nella quale scorge il gigante, scappando. Finalmente convinto (ed era pure ora), si consulta con il medico che gli annuncia che l’ereditiera è stata contaminata dalle radiazioni dell’ufo, e i loro effetti sono sconosciuti. Nonostante la già precaria salute della moglie, Harry, sempre pressato dalle idee balorde dell’amante, attenta ancora alla vita di Nancy, rubando dei farmaci che le causerebbero una morte immediata. Tuttavia il suo tentativo non riesce in quanto la donna, non senza lo sgomento degli attoniti medici, è mutata di sembianze. Nancy infatti è diventata mostruosamente gigantesca, come l’alieno della navicella luminosa. Inoltre le sue condizioni fisiche diventano precarie, è psicologicamente instabile e nonostante le massicce dosi di tranquillanti ormai è fuori controllo. All’ennesima richiesta di vedere il marito, richiesta che i dottori non possono esaudire in quanto il fedifrago è ancora tra le braccia dell’amante (gongolante dell’imminente fine della moglie), Nancy va così fuori di testa e sfasciando tutto, sradica le catene che la imprigionano e si dirige verso il locale dove sa di trovare Harry, causando urla e panico, nonché devastazioni varie a suppellettili, case e auto. Contemporaneamente il domestico e lo sceriffo rischiano la pelle affrontando e sconfiggendo l’extraterrestre, non senza riportare danni. Nancy intanto è giunta a destinazione, e scatena la sua furia, schiacciando l’insopportabile biondina e afferrando il marito, in un crescendo di pareti frantumate e tetti divelti. Tentano invano di fermarla, ma la donna ormai non è più in sé, e non si avvede del traliccio dell’alta tensione che la frigge ponendo fine alla sua vita, non prima che lei, con le sue ultime forze, ammazzi finalmente l’infedele marito. Il film rivela chiaramente la pochezza di mezzi: le mani giganti di gommapiuma sono irrealistiche, i giganti sembrano trasparenti, quasi opalescenti, e troppo lenti e goffi per essere minimente spaventosi. Questo, ovvio, è il parere di uno spettatore attuale, abituato a ben altri livelli di spettacolarità e effetti. Non dimentichiamoci quindi che il film è del 1958, e cerchiamo di soprassedere ad alcuni errori nell’effettistica. Personalmente a me è piaciuto molto, a parte le mani di gommapiuma. Alcune scene mi hanno colpito, ad esempio ho trovato ben fatta la parte in cui Nancy spia fuori dalla finestra del motel, e anche l’interno della navicella, fedele all’iconografia classica fantascientifica. I costumi sono interessanti e anche la fotografia, belle seppur ovviamente limitate le scene della “passeggiata” della gigantessa. Rimane l’interrogativo sull’improbabile bikini strappato della donna, che da gigante avrebbe dovuto esser nuda, ma era fortemente improbabile che per l’epoca si facesse una scelta simile. Ho apprezzato molto , senza riserve, l’analisi psicologica dei personaggi, che sono ben approfonditi, specie i tre principali. Interessanti anche le dinamiche, che mettono in luce diverse tematiche. Una donna, matura, si vede soppiantare da una rivale più giovane: c’è tutta l’amarezza per il passare del tempo, la perdita della bellezza e della fiducia in colui con il quale si pensava di poter costruire un progetto duraturo; la tristezza dell’incomprensione e la solitudine. Dall’altro lato la voglia di liberarsi dai vincoli senza particolari rimorsi, il desiderio di cedere agli istinti carnali e alla vita facile. Personalmente, comunque, mi sembra che ci sia un messaggio chiaramente maschilista nel film. L’alieno gigantesco che compare improvvisamente in mezzo al nulla, lontano dalla civiltà, è chiaramente il desiderio della donna di lasciarsi andare alle passioni , di dare il libero sfogo alla propria parte selvaggia. Non a caso lei urla, ma poi sotto sotto è curiosa, si avvicina anche nella seconda occasione, vuole “toccare” l’alieno. Quando lo fa, diventa come lui, fuori misura rispetto al tranquillo e limitato vivere civile: violenta, voluttuosa, non a caso notevolmente erotica. La donna da libero sfogo alle proprie emozioni primitive, e alla società questo non va bene. Per quanto sia lei la vittima dei raggiri di Harry, perisce comunque, rimanendo “imbrigliata” nei fili elettrici della società. L’uomo, è vero, muore con lei, ma passando per vittima della furia, e non per il carnefice che l’ha provocata, dopo aver fatto i propri comodi per tutto il tempo. La morale è, dunque, fa attenzione alle emozioni femminili: sediventano incontrollate provocano guai.

Ps: Per commenti o dissensi https://www.facebook.com/eeriette.creeps :) 
Spero comunque vi sia piaciuta
la mia recensione, il film vale la pena di essere visto. Voto personale: 6/7 su 10

Eeriette

venerdì 19 aprile 2013

Doyle - Abominator [2013]

Genere: Horror Punk - Metal - Hard Rock

Tracklist
01. Abominator
02. Learn to bleed
03. Dreamingdeadgirls
04. Headhunter
05. Valley of shadows
06. Land of the dead
07. Cemeterysexxx
08. Love like murder
09. Mark of the beast
10. Bloodstains
11. Hope hell is warm